mercoledì 14 dicembre 2016

Ringrazio il Signore

Ringrazio il Signore per ciascuno di voi.
Ringrazio il Signore perché il Capo della prigione ha accettato la stragrande maggioranza di dette iniziative.
Ringrazio il Signore perché ho potuto contare e spero anche in seguito su un direttore dei lavori nella persona di Dadazozy che, non solo si è preso a cuore questi lavori in carcere, ma anche li fa realizzare a regola d’arte in robustezza prima di tutto.
I lavori fatti in prigione hanno lo scopo di ricordare che i detenuti hanno ancora una dignità.
Facendo lavorare a turno i detenuti più poveri come manovali questi ricevono uno ‘stipendio’: metà riso e fagioli e metà in denaro … ho visto varie persone che dopo avere lavorato più volte come manovali ottenere la fine della pena o il riconoscimento di non colpevolezza o potere lavorare all’esterno del carcere… quindi negli intrecci non ben chiari questi soldi sono utili anche per uscire.
Sono proprio contento che in ogni camerone  alle due finestrelle esistenti se ne sono aggiunte tre …ora i detenuti che dormono in quei tre cameroni dicono che l’aria è sufficiente. Quei cameroni erano stati fatti tinteggiare nel giugno-luglio 2014 con una donazione della cittadinanza di Brescello nella persona di ‘Peppone’ allora Giuseppe Vezzani … quella tinteggiatura durò un anno e poco più in quanto l’aerazione era scarsa al punto che il vapor acqueo del respiro dei detenuti rimanendo all’interno ha fatto deteriorare in breve tempo la pittura soprattutto del soffitto dei cameroni … ora l’aria è abbondante e i detenuti preferiscono coprirsi con la coperta quando l’aria è troppo fresca piuttosto che quel caldo umidiccio per assenza di aria … si spera anche che diminuiscano i problemi polmonari, quindi i ricoveri in ospedale.

 Un’altra iniziativa è stata il prolungamento della tettoia dei bagni/docce e dello spazio dove alcuni con una fatapera (1) in lamiera o in mattoni si cucinavano il pranzo.
Ora in questo spazio si sono costruite più di 60 fatapera in mattoni e cemento allineate in tre file, così anche i poveri possono, se hanno carbone e il riso, cucinarsi il pranzo,
Queste fatapera sono in sovrannumero, secondo il bisogno dando così a tutti la possibilità di  usufruirne.

Sono proprio contento: venerdì 30 settembre 2016 il nuovo cappellano delle carceri Mompera Jean Bosco ha fatto la preghiera di benedizione alla presenza di tutti i detenuti.
Domenica 2 ottobre terminata la S. Messa la guardia carceraria addetta ha dato il via per l’uso di queste batterie di fuochi per il cibo. La guardia ha anche ricordato ai detenuti di non sporcare i pilastri della tettoia … ma, avendo a che fare con il carbone, il pavimento in cemento e i pilastri ora sono … come il colore del carbone … ma non è un problema l’estetica.

Quando vado in carcere sono proprio contento nel vedere le persone appollaiate sotto la tettoia: c’è chi cucina con la nuova fatapera, c’è chi cucina con la sua fatapera in lamiera, ci sono alcuni seduti in crocchio che parlano, altri che giocano a carte, altri che giocano i soldi con i dadi. Sono proprio contento nel vedere lo spazio sotto la tettoia venga ABITATO QUOTIDIANAMENTE.

Il 1 novembre come di consueto il Vescovo di Ambositra Mons. Fidelis ha presieduto la S. Messa in carcere … e per quella occasione alcuni detenuti hanno fatto la rappresentazione della donna adultera e … il tutto svolto sotto la tettoia, eravamo un po’ strettini, ma non è stato un problema, il problema è quando la testa di uno viene esposta al sole cocente senza una protezione.
Oggi mercoledì 14 dicembre l’associazione CSPD (2)  ha indetto una iniziativa sui ‘diritti dell’uomo’ c’erano due tipo Gazebo: uno per le autorità come il Presidente della Regione, il Procuratore, il Nuovo Direttore delle carceri per la Regione di Ambositra, il Vescovo, i Pastori della Chiesta protestante, Avventista… l’altro per le guardie carcerarie, i membri della Cappellania Cattolica della prigione, membri del CSPD e altri e di nuovo gioia nel vedere i carcerati non schierati nel cortile sotto il sole cocente ma di nuovo là appollaiati sotto la tettoia. Per l’occasione ai detenuti è arrivato un sapone, un filone di pane e una banana e del riso non ancora cotto.

Venerdì 23 dicembre la Cappellania Cattolica della Prigione offrirà un pranzo per tutti i carcerati a basa di riso condito con cipolle, carote, patate e carne … sì carne … due signore francesi Madame Francine e Madame Clodine offriranno questo sostanzioso pranzo.
Lunedì 5 dicembre è iniziato un nuovo lavoro in prigione: su richiesta della Croce Rossa internazionale sono iniziati i lavori per aggiustare e ampliare la casa esistente e fatiscente dei detenuti minori, che hanno il diritto, per la loro salvaguardia da abusi di ogni genere, di uno spazio loro dedicato e una serie di iniziative per il loro recupero, prima fra queste l’alfabetizzazione.
E’ un’impresona ‘costosa’ e volentieri chiedo il vostro contributo sempre nella libertà dei figli di Dio ricordando che ‘non il tanto o il poco’ conta ma il donare con amore.

Con gioia anche in questo Natale celebrerò la S. Messa in prigione nella cappella della prigione, vera Cattedrale.
Quest’anno, grazie anche alla visita di  don Daniele Simonazzi nell’agosto 2015 in carcere, è aumentata la consapevolezza che nella cappella della prigione si riunisce per pregare la vera Chiesa, Chiesa Santa e peccatrice, chiesa di chi come quel pubblicano della parabola evangelica non osa alzare lo sguardo e non ha paura di chiedere Misericordia.

Vi faccio gli auguri del Santo Natale chiedendo a me stesso e a ciascuno di voi di mescolarvi con quei pastori che vanno alla grotta stalla, con quei Magi che si prostrano adorando quel bimbo. Non è facile mescolarsi con i pastori o con i carcerati in preghiera ci vuole umiltà … quell’umiltà che ogni giorno può tamponare il nostro io … io … io  e non vare paura di chiedere ogni giorno l’Aiuto del Signore.

Ambositra 14-12-2016

                                                            Don Giovanni Davoli

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