sabato 24 dicembre 2016

Un sereno 2017 nella pace della nonviolenza

Carissimi tutti, familiari e amici, 

eccomi, in questa vigilia di Natale, a cercare di condividere con voi il cammino di questo anno trascorso, un anno per tanti versi complesso e difficile, un anno in tanti momenti duro da affrontare, perché?:
-  la situazione del Madagascar che non riesce a rialzare la testa dopo le tante crisi politiche ed economiche sofferte?
-  la situazione climatica che sempre più pesa anche sulla meravigliosa Isola Rossa … siccità, degrado ambientale e i fuochi che continuano a devastare colline e radure con la sparizione di vaste aree di foresta?
-  le persone con cui vivo che sempre più faticano a dare un senso alla loro vita, soffrendo per la disoccupazione, l’insicurezza, il banditismo?
-  o non è piuttosto il sentire che la fatica e l’impegno profusi in tanti anni e tante attività, a volte non danno i risultati sperati?
-  oppure sarà la consapevolezza che pur cercando di condividere e compatire in tutto la vita di questi fratelli e sorelle resta sempre la distanza di una cultura e di un “mondo” profondamente diversi? 

Il presepe della foto è prodotto in terracotta qui in Madagascar e lo abbiamo allestito nel cortile all’ingresso della Ferme St. François d’Assise.

Potrei continuare a elencare ancora tante ragioni o ragionamenti per spiegare la fatica di questo anno ma penso che più che cercare delle spiegazioni sia importante cercare delle risposte! In questi giorni leggendo i testi di Papa Francesco mi sono lasciato “convertire” dal Messaggio per la 50esima giornata mondiale della Pace. Scrive Papa Francesco: “Questo è il Messaggio per la 50ª Giornata Mondiale della Pace. Nel primo, il beato Papa Paolo VI si rivolse a tutti i popoli, non solo ai cattolici, con parole inequivocabili: «E’ finalmente emerso chiarissimo che la pace è l’unica e vera linea dell’umano progresso ….. In questa occasione (la 50ª Giornata Mondiale della Pace) desidero soffermarmi sulla nonviolenza come stile di una politica di pace e chiedo a Dio di aiutare tutti noi ad attingere alla nonviolenza nelle profondità dei nostri sentimenti e valori personali.

Che siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. Quando sanno resistere alla tentazione della vendetta, le vittime della violenza possono essere i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di costruzione della pace. Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme.” Dicevo che mi sono lasciato convertire, in effetti, la fatica e in certi momenti lo sconforto possono produrre in noi desiderio di “vendetta” e non un atteggiamento di nonviolenza che è invece la vera risposta per costruire la Pace!

Carissimi dopo 25 anni di missione mi accorgo che la nascita di Gesù, oggi mi chiama ad essere un operatore di Pace. Lui il Principe della Pace ci invita con il suo modo di “proporsi” di “presentarsi”, un bambino inerme e indifeso, a essere dei nonviolenti degli uomini e donne di Pace.
Vorrei raccontarvi quanto vivo, quello che accade intorno a me, come dicevo sopra della fatica che in certi momenti sembra prendere il sopravvento, ma preferisco lasciare parlare Gesù, che oggi, ancora una volta, ci rammenta che è quando ci facciamo piccoli che guadagniamo tutto, è quando siamo nel nascondimento di una “grotta” che appariamo come “luce”.
Il Signore ci doni la sua Pace! Perché ciascuno di noi divenga uomo e donna di Pace!

AUGURO A TUTTI UN BUON NATALE E
UN SERENO 2017 NELLA PACE DELLA NONVIOLENZA



Con affetto, un abbraccio a tutti, Luciano

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