mercoledì 21 maggio 2014

Maggio a Bare...

15 maggio
Ciao a tutti, come va?

Sono a Bare ormai da una settimana, e anche qua risentiamo dei mutamenti climatici, dovremmo avere tante piogge, e invece no, il mese di maggio è secco e i fagioli ne stanno risentendo. Tra un po' saranno pronti per il secondo raccolto, sperando che piova!
E speriamo che piova anche per riempire le cisterne, che ormai hanno esaurito le loro scorte …. ma
sembra che l'amministrazione locale ci faccia un collegamento con un impianto che dovrebbe fornire acqua sempre, …

Qui ho trovato la cucina esterna con i fuochi tra le pietre, e ho pensato subito al Madagascar.
Sotto alla tettoia e circondati da mucchi e fascine di legna, ci si può stare in tanti, c'è chi sbuccia, chi taglia a pezzetti, chi “pilucca”, chi chiacchiera, ..come in tutte le grandi cucine  di comunità.
Anche se si è all'aperto, non manca il fumo e il suo odore che si attacca ai vestiti e per me è sempre molto bello e mi ricorda dei tanti fuochi che sono sempre un luogo di incontro.

Ho fatto anche un giretto al mercato, bello, colorato, movimentato, “chiacchierato” e variegato e mi hanno colpito alcune cose che ancora non avevo visto. Nel  “reparto cotto-e-pronto”, una fila di esposizioni di “fritti” che partivano da dei rotolini di pasta grossi come un mio dito ripieni di non so che cosa, a delle rondelline, che mi hanno ricordato i nostri gnocchi alla romana, fatti di manioca e banane triturate e mescolate assieme, che si vendevano a cinque alla volta, impacchettate da una striscia di foglia di banano, alle somboza e agli amandazi, così grandi che non mi stavano dentro una mano.
Poi, pezzo forte, vedo uno spiazzo delimitato da tanti tavolini in fila con a fianco un'altra fila di caschi di banane. Sui tavolini, in bell'ordine, erano in esposizione tante bottiglie piene, da una parte quelle con succo estratto dalle banane, e dall'altra quelle con la birra -urgwagwa-,  prodotta dalla fermentazione del succo e, … se volevi bere subito, nel mezzo, un bel bidone da cui potevi attingere con una tazza, la quantità che volevi, ….quante persone!!!  ...e pezzo ancora più forte, … un altro spiazzo, chiamato tombola, dove potevi fare il tiro con i cerchietti e vincere gli oggetti che si infilavano nel tuo cerchietto, … bibite, l'immancabile coca-cola,  pentole e bacinelle … 100 frw==3 cerchietti= spesso niente, però un gran tifo all'intorno per il tiratore di turno, … mi sembrava proprio di essere alla sagra del paese, .. quanti tratti che accomunano le persone, nel loro incontrarsi, divertirsi, pur nelle differenze dei luoghi o delle abitudini!

Poi mi sono accorta, nelle varie differenze, di come le mani africane riescano a contenere .. più
acqua, più fagioli, più arachidi, … sono mani abituate a contenere, a raccogliere e a dirigerne il contenuto con precisione, e c'è un gran rispetto e utilizzo di tutti i doni della natura, dei suoi frutti,
però, anche qua, l'invasione della plastica in tutti i suoi svariati oggetti, non ha ancora trovato un suo spazio per essere riciclata e riutilizzata, spero che, come hanno abolito i sacchetti di plastica, trovino uno sbocco anche per il resto.

Sto leggendo l'Evangelii Gaudium, ed è proprio bello questo modo di scrivere del papa, come chiacchierando. Pur toccando tantissimi e vari problemi, è come essere seduti di fianco, come un incontro a tu per tu, nella semplicità, nella condivisione e anche nella profondità dei contenuti.
Sono contenta e stupita di leggere che tanti argomenti citati, che anche per me sono motivo di dolore, sono condivisi, nell'invito al cambiamento e alla conversione.
E' giornata di adorazione, il giovedì, e l'ho terminata con un abbraccio di Adelina, che tutto il giorno mi è stata vicina col suo bellissimo e continuo sorriso, insieme alla gioia del cantare e battere le mani di Monica, che batte anche il cembalo, di Battista, gli urli di Petero, la mitezza di Bilari, la dolcezza di Teresa, il sorriso di Shimiye e la sua camminata ciondolante, gli occhioni di Mariklere, l'affabilità di Muze e di Frederik e di tutti gli altri, volontari e responsabili che stanno riempiendo le mie giornate e per cui posso ringraziare sempre il Signore che mi dimostra il suo amore in tanti gesti e parole di chi mi è vicino.

E vorrei  concludere con una frase da una preghiera di C.M. Martini, che mi sono trovata in un libro:

“Fa, o Signore, che accogliamo la croce nel modo giusto, come un vangelo, come una Buona Notizia, come qualcosa che ci conforta, che ci rende chiaro il senso della vita, che ci dà realismo, verità, coraggio”.
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e così vi abbraccio tutti, nella comunione e nella condivisione, e vi ringrazio per la vicinanza
buona fine scuola, coraggio a chi deve affrontare esami e a chi si sta preparando per esperienze nuove di vita,    mauri