“..perchè nulla vada perduto..li
raccolsero e riempirono...”
Giovedì 9 gennaio ho portato le
valigie a Kabarondo..ho lasciato il cortile di Mukarange che è
proprio un cantiere, e sembra proprio di essere in strada...mucchi di
pietre in diversi luoghi intorno a casa, e operai che le frantumano,
alberi tagliati per lasciare spazio agli scavi, e mucchi di legna che
verrà poi usata per cucinare, c'è chi scava e c'è chi
guarda....per gli ospiti della casa è come essere davanti alla
televisione...hanno un mondo nuovo intorno, di persone e di attività.
Ed è tempo di raccolta dei fagioli, per cui al quadro precedente
bisogna aggiungere la distesa dei fagioli, che vengono portati a casa
, dal campo, compresi di pianta e tutto. Vengono estirpati, si fa un
bel mucchio, si legano con strisce di foglie di banano e si portano
a casa a far finire di seccare, per cui si stendono a terra, al sole.
Già in strada si vedono tantissime
persone che si portano sulla testa “fascine” di piante.
E' il cibo per alcuni mesi...insieme
alle banane da cuocere, sono l'alimento base di tutti.
A Kabarondo sono stata accolta molto
bene da tutti e ….dai fagioli, e lavorando in cortile con gli
altri, ai fagioli e ai piselli, si fa presto a sentirsi parte della
famiglia.
Qui, già sabato mattina il cortile era
una distesa di piante di fagioli a seccare, poi verso le 11, sono
arrivati i ragazzi che hanno cominciato a batterli con dei bastoni
“robusti”, che facevano ruotare dal basso verso l'alto e poi
ancora in basso con dei movimenti ritmati ed energici che
proseguivano per alcuni minuti, poi insieme giravano i mucchi e
ancora con la battitura per alcune volte. Poi le piante battute
venivano portate a lato, dove si è formato un vero “covone”...e
poi da questo mucchione, seduti intorno in tre persone, abbiamo
ripassato le piante ad una ad una per recuperare ...il rimanente...
Le piante più verdi vengono messe a
parte e i fagioli sbucciati vengono cucinati subito e hanno un sapore
davvero gustosissimo.
I fagioli secchi vengono ripuliti sui
piatti di fibra che le donne africane, con grande abilità, sanno
manovrare e poi infilati in sacchi e immagazzinati....ma il
divertente è che il cortile rimane “seminato” di fagioli
sparsi...che si raccolgono ad uno ad uno, e tutti partecipano, dai
bimbi ai vecchi, anche chi passa per un saluto, sbuccia o si rende
utile, mentre saluta e fa due chiacchiere.
Tutto questo si ripete ogni due o tre
giorni, perchè la raccolta è progressiva, è fatta a braccia e in
base alle possibilità di terminare il lavoro bene, fuori dal rischio
di far rovinare tutto dalla pioggia, che ancora continua,
anche se
sporadica.
Tutta questa lavorazione mi ricorda
tantissimo i racconti che mi faceva mia mamma della raccolta del
grano di quando lei era giovane, sulle aie e nei cortili delle grandi
case contadine, dove vivevano in grandi famiglie i fratelli con le
mogli, i figli, i genitori...e mi ricorda anche il libro di Rut,
quando avviene l'incontro notturno con Booz.....e il suo significato
nella storia dell'Incarnazione.
Anche in Albania la raccolta dei
fagioli e del mais è una festa di collaborazione di tutta la
famiglia.
Eccomi ancora a salutarvi, ancora
grazie della visita di Valentino, ancora grazie al Signore e a tutti
voi, che la preghiera sia sempre momento di incontro e di
condivisione.
Un abbraccio a tutti, mauri.