domenica 11 giugno 2017

Notizie da Pe.Luis

Provo a scrivere due righe, dopo la Pasqua e anche dopo sei mesi di permanenza in Brasile.
La full-immersion in questo mondo è stata senz’altro positiva. Il poter riparlare una lingua e conoscere anche i cambiamenti che ci sono stati in questi anni, in particolare quelli ecclesiali; il partecipare alla vita di un popolo che cerca di vivere una vita piena, ma senza dubbio soffre e chiede una aggiunta di speranza.

Un aspetto che senz’altro è cambiato nella chiesa è l’approccio al battesimo. Un tempo si battezzavano tutti senza problemi,
ora l’accesso al sacramento è più difficile: si richiede alla famiglia e ai padrini di partecipare nella comunità dove vogliono battezzare i loro figli. Certamente la scelta della chiesa brasiliana è stata quella di valorizzare i sacramenti della iniziazione cristiana, e far si di recuperare il senso del cammino catecumenale. Per Pasqua sia io che pe. Riccardo abbiamo celebrato veglie pasquali con battesimo degli adulti. Molte comunità hanno adulti che si sono preparati per la Prima Comunione e anche per la Cresima. Abbiamo incontrato adulti che sinceramente cercano attraverso il cammino di fede di rinnovare la propria vita e quella delle loro famiglie, partecipando anche alla vita della comunità cristiana.

Un altro aspetto ecclesiale che è cambiato è quello dei gruppi carismatici. I gruppi del Rinnovamento dello Spirito sono portatori di un nuovo modello di Chiesa, con i suoi canti, il suo modo di pregare e anche di celebrare la Messa, lo sviluppo della decima (l’offerta mensile alla Chiesa). Qui nelle nuove parrocchie che abbiamo cominciato ad accompagnare molti sono i gruppi che svolgono ministero della musica, alternandosi per animare la liturgia, con gli strumenti musicali e le corali: i canti sono molto preparati, in generale da internet scaricano melodie e testi. Nel tempo della Quaresima approfondito il tema della salvaguardia del creato, in particolare riflettendo su come si vive nel contesto naturale in cui siamo; il bioma della nostra regione è la catinga, con la flora e la fauna di questa regione che è segnata dal clima semi-arido. Abbiamo vissuto un periodo con poche piogge e anche il Rio Utinga, che è il principale fiume della regione, non arrivava a fornire acqua alle comunità più distanti. Poi è piovuto un poco e adesso non si parla più di crisi dell’acqua; i problemi ambientali che in Brasile sono veramente enormi non vengono affrontati e cosi si va avanti per risolvere i problemi immediati quando sorgono.

Ieri abbiamo partecipato ad un’assemblea pubblica in cui si è dibattuto sulla costruzione di una fabbrica di cemento a Lagedinho, uno dei municipi più poveri e piccoli della regione. Tutti avevano grandi aspettative per i nuovi posti di lavoro promessi ma non si è capito quale sarà l’impatto di questa impresa sulla popolazione e sull’ambiente. Per quanto riguarda la realtà sociale mi sembra che sia aumentato l’uso e consumo delle droghe e dell’alcool, per questo c’è una criminalità più diffusa anche nelle nostre piccole realtà. Arrivi in una comunità per celebrare la Messa e scopri che hanno appena ucciso un uomo o, come mi è capitato l’altro giorno, incontri i genitori di Edoardo, un quindicenne ucciso alcuni giorni prima per sbaglio perchè lo avevano scambiato per un suo cugino. Quindi il tema della pace e della cultura della non-violenza va sempre di più educato e proposto per le nuove generazioni. Poi la politica e il governo attuale sono veramente un disastro: una classe politica che è solo preoccupata di mantenere i suoi privilegi e per questo cerca di smantellare lo stato sociale: le leggi che garantiscono la classe dei lavoratori, la riforma della Previdenza, per accedere alla pensione aumentano gli anni e i contributi da versare; senza contare l’aspetto dell’assistenza sociale per le persone disabili, i cui aiuti vengono tagliati.

Per questo anche come Chiesa abbiamo promosso una manifestazione pubblica di protesta per questi cambiamenti che ricadono sul nostro popolo, in particolare sulle classi più svantaggiate, come gli agricoltori. Dopo Pasqua con don Riccardo abbiamo fatto una due giorni con i religiosi della diocesi, un momento di riposo nella Chapada Diamantina, con cascate e piscine naturali in cui vale sempre la pena immergersi come nella vita di questo popolo che cerca sempre quella speranza che solo il Cristo morto e resuscitato può garantirgli.

Madonna di Aparecida
In Brasile il 2017 è anno mariano, sono 300 anni di Aparecida, la Madonna patrona del Brasile. Apparsa nelle  acque del fiume Paraiba, pescata da poveri pescatori, è una piccola e fragile immagine di creta, immersa nel fondo del fiume è diventata scura; è stato trovato prima il corpo e poi la testa. I pescatori quando l’hanno portata nelle loro case hanno dovuto raccoglierla e curarla con delicatezza, ricomporla e hanno sentito il dovere di metterci anche un manto. Pian piano questa Madonna ha fatto grazie e per questo popolo ancora nella schiavitù è stata Madre di Speranza, di libertà e di pace. Nella festa che abbiamo fatto per i 21 anni della Casa della Carità mi è piaciuta molto una processione mariana che abbiamo svolto tra le vie del barro Boa Vista, dove si trova la Casa, con l’immagine di Aparecida e di tutti gli ospiti passati e presenti, immagini di Cristo che va accolto e curato come hanno fatto i pescatori con Aparecida. Nel tempo Aparecida è stata una grazia per il popolo,  speriamo lo sia anche per la Casa e per la Chiesa di Ruy Barbosa.

Un Abbraccio

pe. Luigi

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