lunedì 19 settembre 2016

Riflessioni e spunti sulla GMG 2016

S.Margarida Redi, carmelitana.

Quinta feira, 1 de setembro 2016

Ciao a tutti,

dopo quasi un mese dal mio rientro dalla GMG a Cracovia voglio scrivervi le mie impressioni e il cammino che abbiamo fatto con i giovani brasiliani che hanno fatto questo cammino e vissuto questa esperienza. I giovani erano 17: 8 della parrocchia di Utinga, 6 della parrocchia di Pintadas, 1 della parrocchia di Lajedinho, 1 della parrocchia di Nova Redenção e 1 della parrocchia di Andaraì; poi eravamo in 3 preti, io, don Luigi Gibellini, don Giorlando, parroco di Utinga e don Carlos Fontenele parroco di Tapiramutà.


Divido questo tempo in due grandi tappe, la prima la permanenza in Italia e in particolare nella diocesi di Reggio Emilia, ricordando i 50 anni della missione brasiliana, e la seconda in Polonia, prima nella diocesi di Opole e poi a Cracovia.

Siamo sbarcati in Italia il 7 luglio all’aeroporto di Bologna, dove ci aspettavano don Marco Ferrari, don Paolo Cugini e don Gionatan. Subito ci siamo divisi per le rispettive destinazioni, quelli di Utinga sono andati con don Marco, quelli di Pintadas sono andati con don Paolo e gli altri con don Gionatan. Arrivati a Reggio Emilia abbiamo pranzato nella parrocchia di Regina Pacis e poi ognuno ha continuato il suo cammino verso le destinazioni assegnate, cioè quelli che erano con don Marco sono andati a Sassuolo e Castellarano e quelli che erano con don Gionatan sono andati a Guastalla; gli altri sono rimasti a Regina Pacis; fino a domenica 10 di luglio. Ognuno si è organizzato come credeva, visitando luoghi caratteristici o località della nostra terra. Il lunedì 11 di luglio siamo partiti per una settimana turistica che ci ha portato, attraverso l’Italia a visitare Perugia, Gubbio, Assisi e Roma, per tornare poi il sabato 16 di luglio a Fontanaluccia per festeggiare insieme con le Case della Carità la festa del Carmine.


La settimana dopo abbiamo viaggiato, insieme alle parrocchie nelle quali siamo stati ospitati, per arrivare nella diocesi di Opole, circa 250 km de Cracovia. Ha impressionato tutti l’accoglienza nelle famiglie, come si sono offerte e messe a disposizione nel miglior modo possibile. In Opole abbiamo fatto la settimana missionaria in preparazione alla GMG; il nostro gruppo era alloggiato a Nysa, una città di circa 45.000 abitanti, all’interno della parrocchia dove lavoravano i Verbiti, congregazione missionaria nata nel 1800, in Germania, ma poi diffusa in tutto il mondo, tanto che abbiamo incontrato un padre, giovane, che aveva fatto alcuni anni di missione in Brasile, nella nostra diocesi di Ruy Barbosa, dove fino all’anno scorso erano presenti i missionari verbiti. Questo ci ha aiutato nella comunicazione, perché il capirci è stato una delle difficoltà più grandi. I giovani della parrocchia ci hanno accompagnato nelle varie attività che erano state programmate in quella settimana, come la visita alla città, nelle varie celebrazioni che sono state fatte, come la Via Crucis per le strade della città, e il vivere in una giornata una delle Opere di Misericordia; io con il mio gruppo siamo andati a pulire le tombe in un cimitero, ricordando che “seppellire i morti”, fa parte delle opere di misericordia.

La domenica 24 luglio è stato il giorno della famiglia e tutti siamo rimasti nelle case dove siamo stati ospitati; a mezzogiorno siamo stati alla S Messa con tutti i componenti della famiglia e nel pomeriggio ci hanno accompagnato a visitare alcuni luoghi caratteristici della città, e per finire una bella grigliata in casa.

Il lunedì 25 siamo partiti per Cracovia, dove siamo arrivati nel primo pomeriggio. Dopo l’accoglienza, anche qui molto bella e calorosa, abbiamo ricevuto il Kit del Pellegrino ed, in seguito, siamo andati nelle famiglie che ci avrebbero ospitati in quella settimana; io insieme a pe.Carlos e don Gionatan (con un gruppo di 10 persone), siamo stati accolti in un chalet di legno, praticamente nel cortile della parrocchia, una bella sistemazione, in una famiglia che aveva ristrutturato la casa proprio in occasione della GMG. Il giorno seguente, giorno della Memoria, siamo stati a visitare il campo di concentramento di Auschwitz e Birkenaum; prima di entrare nel campo abbiamo fatto una celebrazione, ricordando persone che hanno vissuto il dramma della deportazione e che si sono rese segnali di misericordia dentro a queste realtà di sofferenza e di morte. Camminare in silenzio dentro i due campi è stato un momento molto forte, immaginando le tante persone che erano passate di lì e che non erano tornate alle loro case ma dopo tanta sofferenza avevano trovato la morte. Non ci sono parole per descrivere quanto è grande la malvagità umana e quanto è capace l’uomo di pensare e attuare cose di questo genere; è proprio vero che di fronte a tutto questo la risposta più vera é stare in silenzio, quello che ha fatto anche il Papa entrando e visitando i campi.


Da mercoledì a venerdì abbiamo, nella mattinata, partecipato delle catechesi; tutti i giorni bisognava fare 3 o 4 chilometri a piedi per arrivare al luogo dove ci sarebbe stata la catechesi, in italiano; la prima è stata fatta da don Massimo, la seconda da don Francesco Beschi, vescovo di Bergamo e la terza da don Matteo Zuppi, vescovo di Bologna. Molto belle e molto comprensibili; anche il modo con cui erano strutturate ha aiutato, visto che c’era anche uno spazio dove i giovani potevano fare domande e chiedere spiegazioni sul tema della misericordia. Nei pomeriggi ci si spostava per andare a Cracovia, dove un giorno abbiamo visitato e celebrato nei santuari di S.Faustina e di S.Giovanni Paolo II, in un altro abbiamo visitato la città e nel giovedì abbiamo ricevuto papa Francesco in Blonie, spazio costruito per gli eventi di quei giorni.

Sabato ci siamo messi in cammino presto, a piedi, per raggiungere la stazione del treno, che ci avrebbe avvicinato al Campus Misericordiae, luogo della veglia e della messa finale il giorno 31 di luglio. Scesi dal treno abbiamo cominciato a camminare di nuovo, insieme a una marea di giovani che stavano dirigendosi al Campus; dopo diverse ore siamo arrivati, stanchi ma allegri di essere in mezzo a quella moltitudine di giovani, una vera marea….all’imbrunire abbiamo cominciato a prepararci per accoglie il Papa che è arrivato in elicottero e poi, con la papa-mobile, è passato in mezzo ai settori dove erano accampati i giovani, e lì fu un vero tripudio…Il “sofà” e i “ponti” sono state le parole che hanno marcato di più, perché hanno richiamato a due realtà molto concrete della vita dei giovani e delle realtà dove vivono. Il sofà non rende felici, ha detto il papa, bisogna alzarsi dal sofà per calzare i sandali per andare ad annunciare il Vangelo; e bisogna costruire ponti, perché i muri creano solo divisioni e conflitti.


Il giorno finale ci siamo portati, noi preti, nel luogo della celebrazione, vicino sulla carta, ma ben distante nella realtà dal palco dove ha celebrato il Papa; ma è stato emozionante essere lì, in mezzo a tanti altri padri di tante nazione e lingue, ma con la stessa fede e, credo, nella stessa speranza che i giovani sono e devono essere sempre di più protagonisti della loro vita e della vita delle loro comunità; non è una utopia, ma una speranza piena di fiducia.

I giovani brasiliani sono tornati a casa ben entusiasmati, stanchi, ma contenti della possibilità che hanno avuto, e nella speranza di potere partecipare alla prossima GMG che sarà un poco più vicina, cioè in Panamà.




Um abraço a todos e a gente se vè daqui a pouco…      pe.Luis

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