giovedì 4 maggio 2017

Il mio primo viaggio in... Albania!

Sono appena rientrato dal primo viaggio nella nostra missione a Gomsiqe, in Albania. Nove giorni ricchi d'incontri, preghiere e una bella vita comunitaria nella casa di Gomsiqe. È bello, nella vita, sentirsi a casa in così poco tempo; la missione dell'Albania ha questa forza, questa grazia.

In macchina verso Gomsiqe
Conoscevo solo don Stefano e Stefano Braghiroli che mi ha accompagnato, mentre non avevo mai incontrato
le ragazze della comunità. In viaggio con noi sono scesi Francesca Gualtieri e Alessandro Raso, due giovani che hanno vissuto due anni fa il loro anno di missione a Gomsiqe. In quei giorni, tra il preparare le liturgie del triduo per i villaggi e i servizi di casa, sono stato sorpreso di sentirmi in così pochi giorni a casa con tutti, come se fossimo fratelli da sempre. La fraternità nasce come dono della missione, come dono di essere Chiesa nell’essenzialità delle cose e nella ricchezza della scelta di voler essere lì con queste piccole comunità. Abbandonare la sicurezza del linguaggio per consegnarsi a qualche balbettio di parole albanesi, o per affidarsi alla pazienza dell'interprete, mi ha portato a considerare la vera distanza che c'è tra me e il mistero dell'amore di Dio per l'uomo.

da sinistra: Francesca Gualtieri, Francesca Catellani,
Federica Menozzi e Alessandro Raso
Era bene riprendere coscienza che l'amore passa nella debolezza e non nel possesso della vita, che passa nel dono della condivisione della presenza, dell'essere lì accanto insieme, consegnati in un’obbedienza libera e forte a Dio.
in casa a Gomsiqe intorno alla tavola
la comunità missionaria attuale con Stefano Braghiroli
Ringrazio il Signore per il dono della nostra Chiesa che si è aperta, che è uscita ed è andata incontro a questo popolo ferito nella libertà, ferito dalla violenza assurda del regime. Vivere la Pasqua in questa terra bagnata dal sangue di tanti martiri è stato un dono per la mia vita. Sono stato introdotto da tante storie di vite crocifisse e da un popolo che cammina verso la luce e celebra belle liturgie pasquali.
La nostra comunità di Gomsiqe mi si è mostrata nel volto femminile della nostra Chiesa. Virginia, Federica e Francesca sono il volto bello della Chiesa che ancora oggi corre verso i fratelli ad annunciare che Gesù è risorto e ci precede in Galilea. Che bella questa Chiesa al femminile! Che bella forza hanno queste nostre ragazze, che bella disponibilità a lasciare entrare nella loro vita questi piccoli amati dal Signore! Don Stefano è un vero padre che sa far crescere nelle persone la gioia di vivere per il Vangelo.

La Cattedrale di Scutari, a sinistra l'immagine di Madre Teresa,
a destra l'icona con i volti dei 38 martiri della Chiesa albanese
La diocesi di Sapa è in attesa del loro pastore e, con don Simon Kulli, amministratore apostolico, abbiamo parlato della nostra disponibilità a continuare questo cammino fecondo per entrambe le chiese. Pensate che, dal 2002, sono più di trenta i giovani che hanno prestato servizio per un anno nella missione come missionari per annunciare il Vangelo e condividerlo con queste famiglie albanesi. Trenta giovani che oggi sono nelle nostre comunità con una coscienza più forte del dono della fede e della urgenza di vivere il Vangelo in tutta la sua forza e bellezza. Oggi ci troviamo di fronte ad una scelta di Chiesa: come continuare questa presenza e con chi? È questione di trovare un sacerdote oppure di stare in un rinnovato stato di missione di tutti, soprattutto di noi sacerdoti e dei diaconi? Preferisco la seconda. Essere tutti in questa tensione forte e seria di missione. Sentire la libertà da noi stessi e scoprire, attraverso la missione, di essere una Chiesa che sa condividere dando ciascuno la propria disponibilità senza nascondersi dietro la presunta necessità di noi stessi, a volte nascosta dietro una disponibilità generica ma non chiara e personale. Le nostre missioni ci aiutano ad essere più capaci di condividere e di superare, nella carità, le nostre visioni o lo nostre presunte verità pastorali o ecclesiali che seminano solo discordie e a volte scandalo verso i più piccoli.

Un "selfie" sul "Furgon"
Durante questa permanenza in Albania abbiamo partecipato alla gita di due giorni dei missionari fidei donum, dei sacerdoti e delle suore albanesi della diocesi di Sapa. Un’allegra e colorata comitiva in cui tutti erano lì con il proprio dono e, nelle differenze, si respirava l’unità dello Spirito Santo.
Mi affido all'intercessione della preghiera di don Gigi Gugliemi perché tutti manteniamo la nostra vita aperta, gioiosamente disponibile verso la missione.


don Pietro Adani
Direttore Centro Missionario
Reggio Emilia

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