giovedì 25 agosto 2016

Chiese Sorelle

Ringrazio il Centro Missionario per avermi dato l'occasione di incontrare e conoscere la chiesa della diocesi di Sapa.

Prima di partire ho letto gli scritti di don Luigi Gugliemi dove racconta l'inizio della nostra presenza e anche qualche libro/testimonianza sulla chiesa durante il comunismo di E. Hoxha; ciò che mi ha colpito è stata il legame con la chiesa sorella in Rwanda e il progetto Amahoro.

Albania prima e Rwanda poi uscivano da violenze inumane e la scelta fu di ripartire dai più piccoli, e come richiesto dai locali di portare e far conoscere il Vangelo: "veniteci a parlare di Dio!" è stata la richiesta che colpì la nostra chiesa concentrata sulle opere e sul fare.

La nostra presenza nella diocesi di Sapa accompagna una chiesa sorella a proseguire un cammino che ha bisogno di tanta speranza (lettera di don Luigi, 20.2.1993)

Le difficoltà non mancano perchè la zona dove siamo continua a spopolarsi; i giovani ambiscono ad andarsene per cercare fortuna altrove; la diocesi è in attesa del nuovo Vescovo e sono ancora poche le vocazioni albanesi; la Casa di Carità è segno e con piccoli passi tenta di far riscoprire il senso vero del volontariato.
Selfie con Laura, Don Stefano, Marzia e (sotto) Vilma

Il mese di luglio le attività parrocchiali sono sospese e l'attenzione di don Stefano e Laura è per i bambini e ragazzi che non hanno scuola e per i quali si organizzano corsi di italiano e chitarra per continuare a star loro vicini. Li aiutano Vilma e Benito, due ragazzi locali che si danno molto da fare.

Gocce di speranza:
- la Casa di Carità, con suor Rita e Suor Grazia, ha volontariato tra le signore, tra i ragazzi e le ragazze ed è meta di visite da parte di gruppi che vogliono conoscere questa famiglia così particolare;

il simbolo dei tre pani impresso nei muri della Casa della Carità
- prima della S. Messa in chiesa si recita o canta il rosario, arma usata negli anni del comunismo che ha tenuta viva la fede di tante persone;

- la canonica di Gomisqe che da luogo di detenzione è diventato luogo di evangelizzazione;

La casa della missione, durante il regime luogo di detenzione
- gite al mare per i disabili accompagnati dai familiari organizzati dalla Caritas;

- tutto parla della presenza di Dio, di Dio che ha vegliato e veglia su questo popolo. Lo scambio tra chiese sorelle, dono inestimabile per la nostra diocesi, forse non ci aiuterà a cambiare la pastorale, ma potrà sostenerci nel cammino di conversione che anche noi stiamo compiendo; anche noi oggi siamo una chiesa che ha bisogno di riprendere forza e speranza, ha bisogno di coraggio per fronteggiare le sfide culturali che vogliono annientare l'umanità delle persone; che deve partire sempre dai più poveri e migranti; una chiesa che con umiltà può imparare che cosa è la FEDE e chiedere "venite a parlarci di DIO!".

Con gratitudine.

   Marzia

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