lunedì 19 ottobre 2015

un saluto a tutti da Diana!



Ottobre 2015
Un saluto a tutti!!
Sono tornata in Madagascar da ormai quattro mesi e non ho ancora risposto alle tante persone che mi
hanno chiesto com’è stato il rientro e come procedono le cose! Forse è arrivato il momento di farlo!!
Sono stata riaccolta con gioia da chi mi aveva salutato tre mesi e mezzo prima! Rispetto al servizio ho dovuto riallacciare qualche relazione…in effetti il tempo passato in Italia non è stato breve. E ho constatato che mentre ero via alcune cose sono proseguite mentre altre si sono fermate! E qui è sempre un po’ così: se ti distrai un attivo è possibile che si facciano dei passi indietro. Questo fa pensare, perché da un lato fa capire che forse quei passi in avanti non erano davvero interiorizzati e che è giusto seguire ciò che la gente sente, ma dall’altro ricorda che queste persone chiedono di essere accompagnate e ciò richiede costanza e presenza…e anche una certa dose di pazienza.
Ad aprile è stato aperto il centro d’ascolto. Seguire le situazioni che si presentano al centro è per me un po’ come essere tornata al vecchio lavoro e mi permette di entrare molto più a contatto con le persone; mi piace molto. Ci sono ancora da stabilizzare i turni di presenza, così come tutti i passaggi da fare prima dell’arrivo al centro d’ascolto, c’è da pensare a della formazione, ma un passo alla volta!!
Sto lavorando anche in carcere e cercando di entrare di più nelle dinamiche dell’ospedale centrale.
In tutte e due le realtà ci sono tante persone sole, i diritti basilari non vengono rispettati e non ci sono presenze di volontari o simili per dare una mano…è un po’ tutto da costruire.
Continuo ad andare all’ospedale psichiatrico per alcune attività con i malati, ma solo due pomeriggi a
settimana perché il resto del lavoro mi occupa molto tempo.
Mi piacerebbe poter entrare un po’ di più in una parrocchia per sentirla un po’ più mia comunità, per
sentirmi un po’ più in famiglia durante le celebrazioni della domenica o durante le feste. Ma anche per questo ci vuole costanza e col fatto che lavoro nella parte sociale di tutte e quattro le parrocchie di
Manakara, spesso devo girare da una all’altra.
Come potete leggere sono molte le cose che mi sembrerebbe utile fare o che mi piacerebbe fare per vivere più pienamente il mio stare qui, ma sono anche molti i miei limiti!! E ora c’è più consapevolezza di questi ultimi.
Io sto bene e cerco di portare avanti ciò in cui credo pur nelle difficoltà che incontro. E sono serena ogni volta che sento di aver fatto tutto ciò che potevo fare…il resto lo affido nelle mani di qualcun Altro che non tarderà a illuminare nuove vie.
E l’altro giorno una grande lezione di vita mi è stata data proprio da una ragazzina malgascia. Stavo
percorrendo a piedi il tratto di strada, non breve, che da casa porta all’ospedale psichiatrico e una ragazzina mi ha affiancata e salutata. Io non l’ho riconosciuta, ma è normale: quando si è bianchi tutti ti salutano!!
Comunque ho risposto al suo cortese saluto e ho continuato il mio cammino, abbastanza assorta nei miei pensieri. Poco prima dell’ospedale mi sono resa conto che lei era ancora con me, camminava con me, appena un passo indietro, senza parlare. Un po’ imbarazzata per non essermene resa conto prima, ho quindi iniziato a conversare con lei e ho capito che mi conosceva e che sapeva dove stavo andando perché abita in un gruppo di case vicine all’ospedale psichiatrico. Ha pensato di affiancarmi per salutarmi e fare la strada con me, ma ha colto che ero pensierosa e ha pensato di rispettare il mio stato d’animo, continuando comunque a camminare con me, ma in silenzio.




Ecco, credo che il missionario dovrebbe proprio essere capace di questo, credo che un esempio così forte (e per altro per me commovente) vada proprio ricordato e seguito.
Vi abbraccio e buon ottobre missionario a tutti e a ciascuno!
Diana