Manakara, Madagascar, 2 ottobre 2013
Nel testo di presentazione del tema della
giornata missionaria mondiale 2013 la Fondazione Missio definisce la strada
come “ogni spazio aperto e percorribile, ogni luogo, piazza e sentiero dove
l’altro può farsi vicino e dove si incrociano sguardi, parole, timori e
speranze, diffidenze e nuove amicizie”. La strada diventa il luogo
dell’incontro sulla quale intrattenersi per “comprendere chi si incontra, per
vederlo come è, per imparare lingua e cultura, sentimenti e valori, restando
insieme soprattutto nei tempi di crisi e di smarrimento”.
La strada è stato un luogo ampiamente
vissuto anche da Gesù che, attraverso l’incontro con la cananea, comprende di
non essere in cammino solo per il popolo d’Israele e che dopo la Risurrezione
invia i discepoli sulle strade del Mondo, da Gerusalemme fino agli estremi
confini della Terra.
Ed è proprio su Suo “invito” che oggi mi
ritrovo a camminare sulle strade del Madagascar ed in particolare su una strada
dell’Isola Rossa, quella che ogni giorno percorro uscendo da casa per
raggiungere i luoghi in cui presto servizio.
E’ su questa strada che Lo incontro ogni
giorno…
Nel saluto festoso dei bambini che giocano
sulla strada e che ormai si sono abituati al mio passaggio, trasformando nel
tempo il loro saluto da “Bon Jour vazaha” (Buon giorno, bianco) ad “Akory
Diana” (Ciao Diana).
Nello sguardo un po’ rassegnato delle donne
che mendicano soldi o cibo, ma che si lasciano andare a racconti della loro
vita se solo le si interpella.
Nell’inquietudine dei giovani amici
ricoverati all’ospedale psichiatrico che desidererebbero studiare e mettere a
frutto la propria intelligenza, ma che non reggono il ritmo dello studio a
causa della malattia; nello sguardo perso di chi si aggira per l’ospedale che è
diventato la sua casa, perché una vera casa non ce l’ha così come non ha
nessuno che se ne possa prendere cura.
Nell’accoglienza fiduciosa delle persone
accanto alle quali camminare nel tentativo di creare una rete di conoscenza,
collaborazione e condivisione in grado di andare meglio incontro alle necessità
dei fratelli più poveri.
Nel respiro tranquillo di un piccolo amico
che all’ombra di un albero, sotto un cielo limpidissimo e un sole cocente, mi
si addormenta in braccio dopo aver giocato.
Mentre cammino su questa strada penso che,
in fondo, quello che Lui ci chiede è di ascoltare
come ascolterebbe Lui, di accogliere come accoglierebbe Lui…di essere il Suo
riflesso. Impresa ardita, ma evidentemente possibile pur nella nostra estrema
umanità…
E ancora, mentre cammino su
questa strada che passa dal polveroso al fangoso a seconda della presenza o
meno della pioggia, mi dico che è sicuramente responsabilità di ogni cristiano procedere
sulle strade del Mondo, ma che nel profondo io vivo come un vero privilegio il poter
camminare proprio qui!
E mi risuona nella mente e nel
cuore la strofa di una canzone molto spesso cantata: “Voi che ora siete miei
discepoli nel Mondo, siate testimoni di un amore immenso, date prova di questa
speranza che c’è in voi; coraggio, vi guiderò per sempre, io rimango con voi.”
Buon ottobre missionario…e buon
cammino a tutti voi!
Diana
Guidorizzi
(Missionaria laica fidei donum in Madagascar)