mercoledì 30 marzo 2016

Auguri da Manakara

Carissimi tutti,
             famigliari e amici, mi fa piacere condividere con voi quanto sto vivendo in questo periodo, perché penso sia veramente il segno della nostra fede. La “lotta” tra la morte e la Vita descritta in modo mirabile nella Sequenza di Pasqua: “Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto, ma ora vivo Trionfa”è quello che ogni giorno siamo chiamati a testimoniare: credere che la Vita trionfa anche di fronte a tante situazioni di morte, partecipare alle sofferenze di tutti quelli che ci circondano con la certezza che il bene è più forte del male, che la Vita trionfa sulla morte.

Vivere il quotidiano, con le sue fatiche, paure, sofferenze, esclusioni, con la speranza, la certezza che il Dio che è morto – negli ospedali, nei carceri, nelle membra di un bimbo denutrito, disabile o abusato, sui barconi della speranza, nei pensieri distorti e nell’angoscia di un malato mentale – è un Dio che risorge.

L’uomo-Dio Gesù non ha fallito la sua missione nella morte della croce, ha dato compimento ad un piano di immensa misericordia: addossarsi il male, la croce, per farne uno strumento di bene, la pace, che dona ai suoi discepoli la sera di Pasqua.

Carissimi, in questi giorni sto terminando una tourné che mi ha portato ad accompagnare il dott. Ernesto Venturini nel suo lavoro di formatore. Come sapete il dott. Venturini è uno psichiatra che da diversi anni ci aiuta perché anche in Madagascar la relazione con le persone che soffrono di problemi di salute mentale sia vissuta in modo positivo, non più esclusione ma integrazione, non più isolamento ma comunione ... anche questo è un segno di resurrezione!

Ormai da un po’ di anni non lavoro più in modo diretto in strutture che si occupano di questa o quella situazione di disagio o malattia, il Vescovo di Farafangana mi ha chiesto di partecipare al cammino di una piccola comunità a sud della città di Manakara. Attraverso i programmi della Ferme St. François d’Assisi, dove ora vivo, cerchiamo di offrire alla comunità circostante gli stimoli per un cammino di evoluzione e di crescita: quante situazioni di fatica economica, morale, esistenziale ... quante persone in difficoltà e prive di speranza ... la nostra presenza: dei miei fratelli servi della Chiesa, dei sacerdoti che vivono con noi e mia; vuole essere un segno di speranza ... di resurrezione!


Anche se non lavoro più direttamente all’Akanin’ny Marary o nei progetti di RTM continuo a collaborare con queste realtà perché il servizio che prestano è l’incontro con le realtà di maggiore esclusione e sofferenza che si incontrano qui in Madagascar: lebbrosi, tubercolotici, disabili fisici e mentali, malati mentali, detenuti e tutte le forme di povertà che ogni giorno la società sa far emergere ... con queste persone si cerca innanzitutto di ritrovare dignità! Si cerca di comunicare alle persone che li circondano quanto sia importante riconoscere a ciascuno il diritto di esserci! il diritto di essere amato, accolto, ascoltato, sostenuto! Quante persone ho incontrato in questi lunghi anni ... vi assicuro vedere un bambino rialzarsi e camminare ... vedere una donna che era sconvolta dal dolore per il suo bambino in fin di vita e che ora può giocare con lui, ... pregare con un lebbroso che fino a ieri era escluso e che oggi nello scambio della pace ti tende le sue mani martoriate dal male ... tutto questo è un segno di resurrezione!

Sto condividendo il cammino con i miei fratelli e sorelle Servi della Chiesa, in certi momenti il passo è incerto, si fa fatica, si arranca e si cade; altre volte il passo è spedito e la donazione di se per il servizio agli altri e alla Chiesa vuole essere una testimonianza, la certezza che tutto questo è un segno di resurrezione!

Ho voluto farmi aiutare da Papa Francesco e da Madre Teresa di Calcutta, le foto, i volti, i loro gesti ..... sono segni di resurrezione!
Grazie a tutti e a ciascuno perché ci siete, perché assieme ogni volta che vinciamo il male con il bene, ogni volta che sappiamo accogliere l’altro, aprirci alle sue necessità siamo segno di resurrezione!

Buona Pasqua, Luciano.

PS: Colgo anche l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno inviato i loro auguri per il mio 58° compleanno (si diventa vecchi! Spero un po’ più saggi), grazie a tutti di cuore, un abbraccio, vi voglio bene!!!

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