Carissimi tutti, familiari e amici,
eccomi, in questa vigilia di Natale, a cercare di condividere con voi il
cammino di questo anno trascorso, un anno per tanti versi complesso e
difficile, un anno in tanti momenti duro da affrontare, perché?:
- la situazione del Madagascar che non riesce a rialzare la testa dopo le
tante crisi politiche ed economiche sofferte?
- la situazione climatica che sempre più pesa anche sulla meravigliosa Isola
Rossa … siccità, degrado ambientale e i fuochi che continuano a devastare
colline e radure con la sparizione di vaste aree di foresta?
- le persone con cui vivo che sempre più faticano a dare un senso alla loro
vita, soffrendo per la disoccupazione, l’insicurezza, il banditismo?
- o non è piuttosto il sentire che la fatica e l’impegno profusi in tanti
anni e tante attività, a volte non danno i risultati
sperati?
- oppure sarà la consapevolezza che pur cercando di condividere e compatire
in tutto la vita di questi fratelli e sorelle resta sempre la distanza di una
cultura e di un “mondo” profondamente diversi?
Il presepe della foto è
prodotto in terracotta qui in Madagascar e lo abbiamo allestito nel cortile
all’ingresso della Ferme St. François d’Assise.
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Potrei continuare a elencare ancora tante ragioni o
ragionamenti per spiegare la fatica di questo anno ma penso che più che cercare
delle spiegazioni sia importante cercare delle risposte! In questi giorni
leggendo i testi di Papa Francesco mi sono lasciato “convertire” dal Messaggio
per la 50esima giornata mondiale della Pace. Scrive Papa Francesco: “Questo è il Messaggio per la 50ª Giornata Mondiale della Pace. Nel primo, il beato Papa Paolo VI si rivolse a
tutti i popoli, non solo ai cattolici, con parole inequivocabili: «E’
finalmente emerso chiarissimo che la pace è l’unica e vera linea dell’umano
progresso ….. In questa occasione (la 50ª Giornata Mondiale della Pace)
desidero soffermarmi sulla nonviolenza come stile di una politica di
pace e chiedo a Dio di aiutare tutti noi ad attingere alla nonviolenza
nelle profondità dei nostri sentimenti e valori personali.
Che siano la carità
e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei
rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. Quando
sanno resistere alla tentazione della vendetta, le vittime della violenza
possono essere i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di
costruzione della pace. Dal livello locale e quotidiano fino a quello
dell’ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico
delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della
politica in tutte le sue forme.” Dicevo che mi sono
lasciato convertire, in effetti, la fatica e in certi momenti lo sconforto
possono produrre in noi desiderio di “vendetta” e non un atteggiamento di
nonviolenza che è invece la vera risposta per costruire la Pace!
Carissimi dopo 25 anni di missione mi accorgo che la
nascita di Gesù, oggi mi chiama ad essere un operatore di Pace. Lui il Principe
della Pace ci invita con il suo modo di “proporsi” di “presentarsi”, un bambino
inerme e indifeso, a essere dei nonviolenti degli uomini e donne di Pace.
Vorrei raccontarvi quanto vivo, quello che accade intorno
a me, come dicevo sopra della fatica che in certi momenti sembra prendere il
sopravvento, ma preferisco lasciare parlare Gesù, che oggi, ancora una volta,
ci rammenta che è quando ci facciamo piccoli che guadagniamo tutto, è quando
siamo nel nascondimento di una “grotta” che appariamo come “luce”.
Il Signore ci doni la sua Pace! Perché ciascuno di noi
divenga uomo e donna di Pace!
AUGURO A TUTTI UN BUON NATALE E
UN SERENO 2017 NELLA PACE DELLA
NONVIOLENZA
Con affetto, un abbraccio a tutti, Luciano
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